Big Data in Europa, accelerazione nel 2014 #IDCBigDataBO13
Se negli Stati Uniti i Big Data hanno ormai assunto i contorni di un vero e proprio mercato mainstream, in Europa la loro diffusione tra le aziende è finora avvenuta a ritmi molto più blandi. A rallentare fino a questo momento l’adozione di progetti Big Data tra le organizzazioni europee hanno concorso soprattutto tre fattori: il volume dei set di dati gestiti dalle aziende in Europa, in genere più limitato; le strette regolamentazioni del mercato del lavoro europeo, che ha reso più difficile l’impiego di nuove figure professionali in un’area che necessita di competenze altamente qualificate; infine il clima economico, che ha rallentato gli investimenti in nuove aree e tecnologie.
Tuttavia, anche in Europa sta ora partendo con più forza un’ondata di consapevolezza circa le opportunità e i benefici derivanti dall’adozione di strategie mirate ai Big Data: sbloccando gli asset informativi e il valore dei Big Data, la funzione IT può migliorare i livelli di ottimizzazione (customer engagement, supply chain, pricing), di controllo (compliance, sicurezza, risk management) e soprattutto accelerare l’innovazione dei processi aziendali (prodotti e servizi, ma anche infrastruttura di business).
IDC si aspetta un’accelerazione dei progetti Big Data in Europa nel 2014: più di un terzo delle organizzazioni europee si è detto intenzionato a incrementare i propri sforzi in ambito Big Data nei prossimi 12 mesi.
Se è vero infatti che il volume rappresenta una delle tre V che accompagnano storicamente la definizione di Big Data, è anche vero che molte volte si tende a enfatizzare troppo quest’aspetto relegando velocità e varietà in secondo piano. Eppure, è proprio la velocità con cui è possibile gestire le informazioni uno dei vantaggi principali di una soluzione Big Data. Anzi, oggi sono proprio le performance di accesso e analisi delle informazioni il requisito fondamentale richiesto all’IT per rispondere alle esigenze di business.
All’IDC Big Data Conference II, che si terrà il 19 novembre a Bologna, si parlerà anche di questo, mostrando esempi concreti di progetti Big Data italiani dove è la velocità, più che il volume, a fare la differenza. Si tratta della seconda edizione dell’IDC Big Data Conference quest’anno, dopo il grande successo registrato dalla prima edizione svoltasi a Milano lo scorso febbraio.
Nel corso dell’evento di Bologna sarà possibile valutare il grado di preparazione della propria azienda per affrontare un progetto Big Data; cogliere le best practice e le raccomandazioni di altre aziende per dimostrare il potenziale dei Big Data e giustificare allocazioni di budget su questi progetti; identificare le opportunità per utilizzare gli esistenti dati, sistemi e strumenti analitici; comprendere su quali componenti dello stack infrastrutturale intervenire, e a che costi.