La modernizzazione del backup
Le aziende oggi hanno una libertà di scelta mai vista prima su dove collocare i propri sistemi di produzione e i propri dati, ma questa libertà porta con sé un’ondata di nuove complicazioni. Latenza, prestazioni, elasticità, affidabilità e altri fattori devono essere considerati con attenzione, perché carichi di lavoro moderni e nuovi progetti rappresentano pietre miliari nella trasformazione dell’IT verso un modello di business più integrato.
Purtroppo, l’eredità legacy può facilmente bloccare tale trasformazione, e si presenta sotto molte forme: infrastrutture, inefficienze operative e workload costretti su piattaforme che si rifiutano di evolvere, solo per citarne alcune. Per i carichi di lavoro moderni, o per quelli nuovi che non vedranno mai l’interno di un classico datacenter, il backup legacy diventa un ostacolo inatteso.
Fuori dal datacenter, i sistemi di backup originariamente progettati per gestire carichi di lavoro on-prem non sono in grado di operare in “periferia” (Edge) o nel Cloud pubblico. La realtà è che il moderno panorama IT è più segmentato che mai e i dati sempre più frammentati, cosa che dà luogo a un problema di visibilità e controllo che complica ulteriormente non solo la gestione dei dati, ma anche la loro resilienza.
In parole povere, anche la modernizzazione del backup è diventata ormai una questione di “quando”, non di “se”.
L’approccio moderno
Se vogliono superare queste difficoltà, le imprese devono cercare di modernizzare i propri sistemi di backup monolitici legacy e allinearsi al presente. A questo punto dell’evoluzione dell’IT, stiamo iniziando a collocare i carichi di lavoro in base alle specifiche caratteristiche e alla latenza, spostandoli così dal data center verso il Cloud o l’emergente Edge, che presentano – rispettivamente – altri inibitori sotto forma di problemi di connettività e considerazioni sulla larghezza di banda.
Di conseguenza, molte imprese hanno difficoltà a decidere il luogo migliore per posizionare i propri workload tra data center, Edge e Cloud. Decisione ulteriormente complicata dall’introduzione di ambienti sempre più segmentati con dati frammentati, difficili da identificare o controllare. Quando si tratta di GDPR o PCI, questo livello di scarsa visibilità non è accettabile.
Infine, nell’ambito della modernizzazione dell’IT, l’infrastruttura aziendale riveste un ruolo sempre più importante poiché la gestione dei dati legacy è spesso costituita da complicate infrastrutture a più livelli, che creano ulteriori silos e impediscono un’organizzazione efficiente dei dati.
È chiaro quindi che i sistemi di backup legacy non possono tenere il passo con un panorama IT sempre più moderno e che è necessario passare a una soluzione di prossima generazione.
Aggiornare l’intera soluzione di backup può sembrare impegnativo, ma farlo porterà all’organizzazione la visibilità, l’accessibilità e l’affidabilità che attualmente mancano. E non deve essere un processo per forza preoccupante; i fornitori di backup next-gen sono in grado di occuparsi di tutto e in meno di un’ora si può essere nuovamente in linea e pronti a prendere decisioni migliori, adottando a pieno la gestione dei dati di nuova generazione.
Siamo nel 2021, non è più pensabile farsi “bloccare” dal backup. Esistono soluzioni di nuova generazione che consentono alle aziende di rimanere saldamente all’avanguardia nel processo di modernizzazione dell’IT.