Tecnologie software-defined, iperconvergenza, automazione e sicurezza i quattro pilastri per la trasformazione digitale delle infrastrutture IT aziendali
La trasformazione digitale sta evidenziando i limiti di molte infrastrutture IT aziendali, mettendo sotto pressione CIO e IT manager. L’affermarsi del paradigma della Terza Piattaforma e il rapido emergere di tecnologie innovative come l’Internet of Things e l’Intelligenza Artificiale richiedono infatti un nuovo data center, in grado di supportare i processi digitali rispondendo nel contempo a elevati requisiti di sicurezza e governance. IDC sottolinea come le organizzazioni IT debbano oggi trovare il giusto percorso per ridurre i costi operativi, liberare le risorse e aumentare la spinta verso l’innovazione e il supporto al business, così da permettere alla propria azienda di restare competitiva sui mercati. La strada più percorribile, e finora percorsa, è quella di un processo di modernizzazione del data center che porti all’hybrid IT prima e al multicloud in prospettiva.
Questa evidenza è stata al centro di un roadshow organizzato da IDC e VMware che tra i mesi di aprile e maggio ha toccato sette diverse città italiane, coinvolgendo in ogni tappa anche un partner locale: Bologna (AD Consulting), Torino (Var Group), Firenze (In20), Padova (Dedagroup), Bari (ITM), Napoli (R1) e Ancona (Gruppo Filippetti).
Intitolato “Modernize Data Center: gli step per un’infrastruttura intelligente”, l’evento ha dato l’opportunità ad oltre 200 tra CIO e IT manager italiani di confrontarsi su punti quali le infrastrutture software-defined, l’iperconvergenza, l’automazione e la sicurezza, ovvero quei pilastri oggi fondamentali per realizzare un vero ambiente IT ibrido in grado di valorizzare gli asset on-premise e le applicazioni legacy sfruttando però le nuove opportunità offerte dal cloud e dalle tecnologie digitali.
L’adozione di tecnologie software-defined infrastructure e software-defined networking nei data center consente oggi alle aziende di astrarre ulteriormente il layer infrastrutturale, rendendo possibili livelli di agilità ed efficienza superiori e permettendo di utilizzare sistemi iperconvergenti standard.
Nel corso del roadshow è emersa l’importanza del cloud nel percorso di trasformazione aziendale, con sfumature differenti tra cloud privato e pubblico. Mentre infatti il private cloud viene considerato importante dalle imprese italiane per ridurre i costi operativi e per migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi offerti al business, l’adozione del public cloud viene vista come essenziale per l’innovazione digitale, il time to market e la crescita in nuovi mercati.
Sul cloud restano infatti alcune criticità da risolvere, tipiche del tessuto industriale italiano. E’ emerso, in diverse tappe del roadshow, il tema della difficoltà di affidarsi interamente al cloud a causa della carenza di banda in alcune aree. Anche qui la tecnologia software-defined può fornire una soluzione, nella forma di tecnologie software-defined WAN in grado di aggregare e orchestrare più collegamenti per instradare i dati sul cloud.
Infine, è stata ancora una volta confermata la massima importanza data dalle aziende italiane alla sicurezza: per più del 50% delle imprese italiane è la prima voce di intervento e di miglioramento.